La misura ha l’obiettivo di sostenere le micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale che vogliono avviare un’attività nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Gli incentivi sono pensati per le imprese dell’industria culturale costituite da non più di 36 mesi, comprese le cooperative e ai team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa e che si impegnino a costituirla entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
I programmi di investimento finanziabili devono avere un importo massimo di 400.000 euro e devono essere finalizzati alla creazione o all’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:
- Economia della conoscenza: tecnologie abilitanti per la creazione, organizzazione, archiviazione, accessibilità di dati e informazioni legate all’industria culturale
- Economia della conservazione: modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro, manutenzione e recupero del patrimonio culturale
- Economia della fruizione: innovazione nella gestione (classificazione, valorizzazione e diffusione) dell’offerta integrata dei beni culturali con il territorio
- Economia della gestione: ingegnerizzazione delle attività di gestione di beni e attività culturali
All’ interno dei programmi di investimento, sono ammissibili le seguenti spese:
- macchinari, impianti, attrezzature e arredi
- programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, certificazioni e know how
- spese di gestione
- personale dipendente qualificato assunto dopo la presentazione della domanda
- servizi per tecnologie dell’informazione e della comunicazione
- consulenze specialistiche esterne
Le agevolazioni prevedono congiuntamente:
- un finanziamento agevolato a tasso zero fino al 40% della spesa ammessa con restituzione in 8 anni e un anno di preammortamento per il periodo di realizzazione dell’investimento. Il finanziamento è elevabile al 45% nel caso di impresa a maggioranza femminile, giovanile o in possesso di rating di legalità
- un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa, elevabile al 45% nel caso di impresa a maggioranza femminile o giovanile o in possesso del rating di legalità